SUL LICENZIAMENTO DELL’ASSESSORE FRAMBRINI


Ieri pomeriggio il sindaco ha informato i consiglieri comunali di minoranza di aver revocato la delega all’urbanistica all’assessore Francesco Fambrini. La motivazione che ci ha raccontato è la stessa che oggi troviamo scritta sui giornali: dopo un anno di collaborazione si è accorto che tra lui e l’assessore Fambrini non c’era sintonia, così come si è accorto che sono mancati alcuni risultati. E’vero, ha aggiunto, che c’è stata anche la protesta degli studi tecnici e delle imprese edili in merito all’immobilismo dell’Amministrazione in campo urbanistico, ma questa protesta, con il licenziamento di Fambrini non ha niente a che vedere.

Quello che posso dire, come consigliere comunale di minoranza, è che il sindaco e l’assessore Fambrini, in totale accordo, hanno sostenuto con passione i progetti speculativi di Casa alle Monache e di Poggio alle Croci, cioè i due progetti più significativi del regolamento urbanistico ereditato dalla precedente amministrazione. Posso aggiungere anche che in nessuna occasione hanno fatto conoscere pubblicamente le loro idee sul futuro urbanistico della città di Volterra e del suo territorio, tanto che mi sono convinto che, in realtà, loro di idee in merito non ne abbiano.

Ma, siccome gli amministratori di una città, anche se incerti nelle idee, non possono sottrarsi all’obbligo di scegliere, è molto probabile che il bisticcio tra sindaco e assessore sia avvenuto in merito a qualche scelta concreta.

L’assessore alla cultura Giuseppe Furlanis fece conoscere personalmente, nonostante la reticenza e il silenzio del sindaco, le ragioni delle sue dimissioni, che erano di profondo contrasto politico con il sindaco e il resto della giunta.

L’assessore Francesco Fambrini non ci ha ancora fatto sapere niente, eppure sarebbe anche suo maggiore interesse chiarire la vicenda, visto che non di sue dimissione volontarie si tratta, ma di licenziamento. Anche perché la discussione politica può essere  utile a tutti i cittadini, mentre le mezze verità sono capaci di alimentare solo sospetti.

Purtroppo era stata promessa una casa di vetro, ma, dopo un anno, siamo di fronte a una casa con due stanze vuote (cultura e urbanistica) e le finestre oscurate.

Volterra 10 giugno 2010

Danilo Cucini


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