Artigianato


Lunedi 25 maggio, su richiesta dell’associazione Arte in Bottega, si è svolto l’incontro presso la sede della lista “LA SINISTRA PER VOLTERRA” con i soci dell’associazione ed il loro presidente Renato Casini, durante il quale abbiamo discusso delle prospettive del settore dell’ artigianato artistico, tema che ci preme profondamente e che tocca un po’ tutti in città.

Da diversi anni, sono nate nuove realtà artigianali che nel corso del tempo hanno cominciato a svilupparsi e ad affiancarsi a quelle storiche degli alabastrai, nonostante le enormi difficoltà ed ostacoli che si presentano a chi tenta di intraprendere questo difficile ed appassionante mestiere.

Il tema dell’artigianato è profondamente legato a quelli altrettanto fondamentali della Cultura, dell’Economia e del Turismo. Essenziale è capire quanto la realtà dell’artigianato sia peculiare ed unica, quanto sia necessario far di tutto per salvaguardarla e promuoverla, compito e dovere che un’ amministrazione deve assumere e fare proprio.

Ci deve essere la volontà forte di porsi obbiettivi ben precisi e soprattutto non vanno lasciati “soli” gli artigiani, ma vanno aiutati e sostenuti permettendo loro di svolgere al meglio la loro attività, senza farli sentire, come spesso purtroppo accade, elementi di disturbo, un peso inutile, non fruttuoso.

Un’amministrazione comunale deve capire quanto queste botteghe siano parte integrante del nostro tessuto urbano, quanto lo caratterizzino e differenzino da quello di molte altre belle città, quanto rappresentino un grande patrimonio artistico e culturale fondamentale per la città intera.

Non è così scontato e facile trovare, in una piccola città come la nostra, una tale concentrazione e varietà di botteghe artigianali, per questo si deve far di tutto per fare di ciò oggetto di assoluto vanto e prestigio.

E’ fondamentale quindi comprendere quanto il centro storico sia l’ambiente naturale in cui le botteghe devono crescere e svilupparsi e quanto queste siano capaci di restituire in termini d’immagine, di cultura e quindi di ritorno economico, donando alla città quell’aspetto unico e ricercato che buona parte dei visitatori trovano nei luoghi come il nostro ricchi di storia, di arte e poesia. La poesia del fare, del vivere del proprio lavoro e di quello che con le proprie mani si riesce a creare e a “regalare” agli occhi di chiunque entri nelle nostre botteghe e apprezza e capisce quanta ricerca, quanto studio e quanto estro, istinto e follia ci siano in ogni singolo pezzo prodotto, piccole parti di se stessi da cui a volte con dolore ci si separa.

Finora questi aspetti non sono mai stati affrontati con il giusto riguardo, sono state sottovalutate molte cose, si è preferito prendere strade più semplici e solo momentaneamente più redditizie. Adesso però ci troviamo con un centro storico “invaso” da attività prettamente commerciali, senza alcuna vera utilità per noi cittadini che la città la viviamo tutti i giorni, tutto l’anno, e che per questo cominciamo a sentire il disagio ed il fastidio che stanno creando le infinite pizzerie a taglio, bar, negozi che propongono tutti le stesse cose, borse, souvenir e oggetti di pseudo artigianato fatti e importati da altri luoghi: cose estranee alla nostra cultura e alle nostre tradizioni.

Il nostro centro storico, questo luogo privilegiato, purtroppo, si sta trasformando, omologandosi a tutti gli altri e costringendo certe attività, fatte di piccole cose ed antichi saperi, a trovarsi spazi alternativi, lontano dalle vie principali ormai occupate ed economicamente inarrivabili, costrette a rimanere nascoste, sempre in secondo piano, spesso sconosciute ai cittadini stessi.

L’amministrazione comunale dovrà quindi cercare di agevolare economicamente chi è in cerca di spazi in cui poter lavorare; di promuovere e creare un marchio delle botteghe Artigiane Volterrane che possa identificare e tutelare chi davvero vive di quel che produce; prevedere una segnaletica efficace e adeguata che agevoli una più facile individuazione di ogni singola bottega, laboratorio e studio artistico; ridonare decoro e giusta visibilità al nostro centro storico senza favorire certe zone piuttosto che altre; far sì che ogni zona venga egualmente raggiunta studiando un’ adeguata distribuzione di parcheggi dislocati in vari punti periferici della città ed un adeguato servizio navetta così da favorire un flusso il più possibile omogeneo in ogni parte ed evitare la concentrazione di turisti in sole due vie della città; “rieducare” in qualche modo il turista ed il cittadino stesso a guardare con occhi diversi tutto ciò che lo circonda, rieducare al gusto del bello e dell’insolito tornando a distinguere certi prodotti dalla miriade di merci che hanno invaso le nostre città e che ci hanno resi incapaci di riconoscere tecniche e materiali e incapaci di capire l’importanza di salvaguardare queste piccole produzioni, fatte di pezzi unici, non dozzinali.

Compito di noi tutti infine è tornare a “fare cultura” ripartendo dal basso, ripartendo dai giovani, dalla Scuola d’Arte, quella scuola che un tempo riusciva a trasmettere certi saperi, quella scuola che un tempo riusciva ad attrarre tanti giovani rendendoli capaci di trasformare in lavoro quelle che erano solo semplici passioni.

Ilaria Tognarini

La Sinistra per Volterra


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