Rifondazione risponde a Irene Nesi


Risposta alla lettera di Irene Nesi, candidata della lista civica

Il partito della rifondazione comunista di Volterra  non ha bisogno di cercare chissà quali alleanze per combattere le proprie battaglie in difesa dei principi che lo animano, e fra questi, prioritari in questo momento, quelli della democrazia e della trasparenza, di cui la lista civica che governa il nostro comune sta facendo scempio.

Il volantinaggio sul documento comune con le altre forze di sinistra, riguardante il decreto sicurezza, non ha il significato di un’alleanza politica ma è la condivisione di principi democratici e di sinistra che nella lista civica non hanno trovato il benché minimo spazio.

Non siamo disposti a scambiare un facile consenso con l’abbandono della cultura dell’accoglienza e dei principi  della solidarietà o del confronto alla luce del sole sui temi della sicurezza  tanto per non irritare i sentimenti leghisti che dominano incontrastati fra tanti sostenitori della lista Buselli .

Non siamo disposti a lasciare che nel nostro comune governino personaggi non eletti né formalmente nominati, ma imposti da qualche finanziatore della campagna elettorale che relegano il sindaco ad un ruolo di comparsa o al massimo al ruolo populista di sindaco-giardiniere e che sono i veri ispiratori delle politiche comunali..

Non ci sorprende che a tali condizionamenti cedano anche alcuni che, dopo aver bramato per anni un posticino al sole delle istituzioni, non si fanno scrupolo di voltare le spalle alle idee che in passato hanno dichiarato di difendere: un esempio per tutti il non aver votato in consiglio comunale l’ordine del giorno presentato dalla sinistra, sul tema dello sfruttamento dei bacini del sale da parte di Solvay.

Noi, che abbiamo promosso la discussione sull’argomento, ci siamo sforzati perché il Consiglio si pronunciasse all’unanimità per un impegno del Comune a intervenire nella causa promossa dagli ambientalisti contro la Solvay. E lo abbiamo fatto perché ciò sarebbe stato di grandissima importanza per le sorti della causa stessa e per una svolta a 180 gradi degli indirizzi politici di tutte le amministrazioni del territorio.

Questi personaggi hanno preferito far passare a maggioranza un loro documento in cui si denunciano con forza gli errori delle passate amministrazioni DS, denuncia sulla quale concordiamo, ma in cui il dispositivo finale, quello che davvero conta e che impegna il sindaco in azioni concrete, è del tutto generico.

Per anni hanno dichiarato che quello scempio gridava vendetta ed ora che governano si guardano bene dal prendere iniziative  realmente efficaci contro Solvay, la quale – non dubitiamo – ringrazierà!.

E’ proprio il “tanto rumore per nulla” che caratterizza l’azione amministrativa della giunta Buselli,   in ossequio alla moda attuale del predicare bene e razzolare male, che vede prevalere l’apparire all’essere, il consenso populista ad una azione di governo che valorizzi quei principi  di cui  Volterra è stata sempre fiera e che dovrebbe essere uno dei compiti prioritari di una buona amministrazione comunale.

Un ultimo esempio per chiarire: le anime belle della maggioranza consiliare hanno di recente presentato ed approvato un documento nel quale si afferma che a Volterra non si istituiranno le ronde: non perché esse siano contrarie ad ogni elementare regola democratica e copia della milizia fascista del ventennio, ma solo perché Volterra è ancora una città sicura e quindi per il momento non ne ha bisogno! Siamo certi che all’occorrenza troveranno anch’essi i loro capimanipolo, magari fra qualcuno che che oggi ama esporsi tra i volontari che si impegnano a mantenere il decoro urbano, visto che non vi provvede  l’amministrazione comunale utilizzando, come dovrebbe, le tasse pagate dai cittadini.

In conclusione, di fronte ai rischi che l’avversione al PD – che è sacrosanta visti i danni delle passate amministrazioni – favorisca lo slittamento del senso comune dell’opinione pubblica cittadina verso il populismo, noi lottiamo perché il leghismo e i metodi berlusconiani non  prevalgano anche a Volterra, così come avviene in gran parte d’Italia; lasciamo a chi è stato toccato dal sacro fuoco del “solo noi siamo degni” il compito di fare i conti con la propria coscienza e la propria dignità.

Agli elettori di sinistra che hanno preferito votare per la lista civica abbagliati dai proclami preelettorali di Buselli, chiediamo solo di valutare bene l’operato di questa amministrazione al di là degli specchietti per le allodole.

Partito della Rifondazione Comunista

Volterra


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