Il mio voto contro la variante non sostanziale


Le modifiche al regolamento urbanistico sono state approvate nell’ultimo consiglio comunale, approvate da tutti, escluso il sottoscritto, con una delibera intitolata “Variante non sostanziale alle norme tecniche”. Non è vero che questa variante riguardi argomenti di scarso valore e che quindi sia d’importanza “non sostanziale”, lo scopo del titolo serve solo a banalizzare l’argomento.

Il mio parere è che sia stato fatto un passo indietro rispetto al regolamento esistente, in linea con la politica di questa amministrazione comunale fatta di piccolo cabotaggio, di semplificazione e, appunto, di banalizzazione dei problemi.

Le modifiche introdotte riguardano cinque argomenti e precisamente quelli riferiti ai seguenti articoli del regolamento urbanistico: l’art. 57 con l’aumento della dimensione dei loggiati, l’art. 92 con la possibilità di trasformare edifici e manufatti ex agricoli inferiori a 60mq in abitazioni, l’art. 101 con la possibilità del cambio di destinazione d’uso dei locali inferiori a 80mq posti a piano terra del centro storico, l’art. 126 e 127 con la diminuzione delle dimensioni dei 13 lotti edificabili nelle frazioni di Saline e di Villamagna, l’art. 136 con la riduzione dei casi in cui vi è l’obbligo di realizzare parcheggi privati nel caso di frazionamento o cambio di destinazione d’uso di unità immobiliari.

Questa è la motivazione delle modifiche proposte così come è stata scritta nel secondo capoverso della delibera:“Preso atto che ad oggi, ad oltre un anno e mezzo dall’approvazione del Regolamento Urbanistico, ……. , è stata rilevata da parte di questa amministrazione, dai tecnici comunali esperti in materia e dagli addetti ai lavori (tecnici e operatori del settore) la necessità di rivedere alcuni articoli delle Norme Tecniche adeguandoli alle reali esigenze venutesi a manifestare in questo periodo.”

Tutti sappiamo che questa non può essere considerata una motivazione utile a cambiare le norme di un regolamento comunale, ma questa è la vera e reale motivazione del provvedimento di modifica. Cioè, siamo di fronte alla visione politica di piccolo cabotaggio della Lista Civica in crisi che, su una materia essenziale e decisiva come l’urbanistica, non resiste alla pressione degli addetti ai lavori tecnici e operatori del settore e riesce a peggiorare la normativa del regolamento in vigore, mentre non è stata in grado di aprire un dibattito pubblico per una revisione generale delle scelte urbanistiche sbagliate fatte dalla precedente amministrazione, sulle quali oggi potrebbe trovare un sostegno anche dell’assessorato all’urbanistica regionale.

Il sindaco, durante la discussione in consiglio, non ha consentito di discutere e di votare il provvedimento articolo per articolo, come sarebbe stato consigliato dalla diversità di contenuto degli argomenti da trattare. In questo modo i consiglieri comunali intervenuti nella discussione hanno avuto a disposizione solo dieci minuti ciascuno, poi, siamo passati alla votazione della variante, in blocco. Evidentemente l’obbiettivo del Sindaco non era l’approfondimento degli argomenti, ma la loro semplificazione e banalizzazione.

Infatti, anche dopo l’approvazione del provvedimento, il sindaco sta continuando a fare opera di banalizzazione con i suoi interventi pubblicitari sulla stampa locale a proposito dell’ossigeno all’edilizia e a proposito del lavoro ai giovani con i nuovi commerci che apriranno nel centro storico di Volterra.

Purtroppo la realtà non si semplifica e i problemi non si devono nascondere. Se la dura realtà del nostro territorio è la mancanza generalizzata di lavoro, non è assolutamente possibile affrontare questo problema con decisioni politiche e amministrative che vanno a detrimento della qualità e della bellezza ambientale sia dei centri abitati che della campagna.

Tutti sappiamo che non mancano i negozi nel centro storico e non mancano le abitazioni né in città né in campagna, ma tutti continuiamo a fare scelte per aumentare il numero dei negozi e delle abitazioni, seguendo il conformismo generale della politica nazionale che, anche dopo la crisi economica, continua con queste scelte. “…. Eppure esse vengono impunemente promosse e giustificate in base a considerazioni di mercato, cinicamente contrabbandate sotto l’etichetta di sviluppo sostenibile. Sostenibile da chi? Valgono gli introiti di pochi imprenditori e la nostra vita non vale niente.” Salvatore Settis “Paesaggio Costituzione Cemento” ed.Einaudi  pag. 301.

La scelta più negativa, a mio parere, riguarda l’art. 92 che reintroduce la possibilità di costruire casette in campagna utilizzando i volumi di piccoli e piccolissimi ex annessi agricoli. Il regolamento aveva messo un limite al disordinato e discutibile costruire degli anni precedenti, anche attraverso la regola dei 60 mq di superficie minima degli ex annessi agricoli per la loro trasformazione in abitazioni. Con la modifica all’art. 92 si potranno costruire più nuove case in campagna, anche se case piccolissime. Ho chiesto di sapere quante case in più potrebbero essere autorizzate con la nuova norma, ma nessuno è stato in grado di rispondere alla mia domanda. Ho proposto, allora, di limitare l’applicazione di questa norma alle famiglie degli agricoltori, ma mi è stato risposto che non sarebbe stato possibile. Quindi ho preso la decisione di votare contro, per non essere responsabile di speculazioni, anche se piccole speculazioni, a danno del territorio.

Avrei potuto approvare gli altri articoli, anche senza entusiasmo, se fosse stata data la possibilità di un voto separato per ogni articolo.

Una nota positiva. La proposta iniziale della giunta comprendeva la possibilità di trasformare in abitazioni anche gli ex annessi agricoli aventi parti strutturali inconsistenti (tettoie, capanni in ferro o legno) e la possibilità di costruire garage interrati. Entrambi le proposte hanno trovato una bocciatura unanime.

La nota dolente. Una scarsa sensibilità ambientale e uno scarso impegno nella discussione. In effetti il consiglio comunale ha trattato la questione come una pratica da chiudere il più velocemente possibile.


Una risposta a “Il mio voto contro la variante non sostanziale”

  1. Condivido pienamente la posizione e la denuncia di una scarsa sensibilità ambientale di questi amministratori e del resto del Consiglio comunale che ha approvato la variante.
    Però non bisogna mai trascurare di dire che il problema è a monte, in un piano strutturale voluto dal PD per favorire la speculazione, senza che le previsioni rispondessero a reali bisogni.
    Rispetto a questo omaggio alla grande speculazione, l’omaggio a quella piccola della Giunta Buselli è solo un modesto peggioramento.

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