Per tutto il tempo che è durata la direzione della segretaria Nuzzi, circa nove mesi, la giunta comunale non ha fatto quasi mai delibere, ma solo “direttive”. Le direttive sono atti di indirizzo rivolti ai singoli dirigenti, non sono deliberazioni e non sono mai state pubblicate né all’albo e né sul sito web. Sono conosciute solo all’interno della burocrazia comunale dai dirigenti interessati.
I gruppi consiliari di minoranza hanno sempre contestato la procedura delle direttive, che rendeva impossibile ai cittadini e anche ai consiglieri comunali l’informazione sull’attività amministrativa della giunta comunale.
Tutto questo mentre il sindaco sbandierava pubblicamente la sua casa di vetro e la sua democrazia partecipativa.
Nell’ultimo consiglio comunale del 31 agosto, il nuovo segretario comunale si è presentato con una dichiarazione che ha messo in grave difficoltà il sindaco. L’amministrazione, ha detto, parla con gli atti che sono le delibere del consiglio e della giunta, i provvedimenti del sindaco e le determinazioni dei dirigenti. Secondo il nuovo segretario quella delle “direttive” non è una procedura amministrativa corretta. Il problema, a questo punto, è come si fa a mettere a norma gli ultimi nove mesi di attività amministrativa del Comune?
Il Sindaco, forse, dovrebbe anche rendere noti i motivi per cui ha costretto la segretaria a cambiare aria. Forse non era più d’accordo sulle procedure segrete del Sindaco?
Fortunatamente, ad un certo punto, non sono stati più capaci di sopportare l’andazzo delle procedure segrete neppure i dirigenti della stessa Lista Civica e gli assessori comunali che hanno denunciato la mancanza di trasparenza del metodo di lavoro del sindaco. Così, siamo arrivati alla crisi del rapporto di fiducia tra sindaco, assessori e dirigenti della lista civica. Si è scoperto che la democrazia partecipativa del sindaco Marco Buselli riguardava solo lui e l’assessore Moschi.
Una risposta a “la democrazia partecipativa del Buselli e del Moschi”
La mia meraviglia nasce quando penso a persone che ho conosciuto come valide e che rispetto ancora nonostante facciamo parte di una giunta che credo ormai non possa ingannare più nessuno col “gioco delle tre carte”: pensando a loro, sia che siano assessori o consiglieri, e mi chiedo che cos’è che continua a farli rimanere “fedeli” ad una giunta che rispetto al Dottor Jekyll del primo momento, si manifesta più o meno celatamente come Mr. Hyde. Tutto il resto è un teatrino.